Negli ultimi anni si è verificato un notevole aumento delle persone che soffrono di “sensibilità al glutine”, una condizione diversa dalla celiachia e che, in moltissimi casi, resta sottostimata.
Per queste ragioni, in merito all’avvio di un tavolo ministeriale sulla celiachia annunciato dal Ministro Beatrice Lorenzin, il presidente dell’Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri (Aigo) Antonio Balzano, propone di allargare i lavori anche ai problemi di chi soffre di “sensibilità al glutine”. E’ una condizione che si stima riguardi addirittura tra il 5 e 10% della popolazione, cioè un numero compreso tra i tre e i sei milioni di persone e che si presenta spessissimo con sintomi sovrapponibili alla celiachia.
“Si tratta di una condizione diversa dalla celiachia e poco conosciuta che presenta sintomi quali dolore addominale o gonfiore ma anche eczemi, prurito o addirittura cefalea e che induce a un diffuso consumo di farmaci, anche in autoprescrizione”, spiega Balzano. “Alla sensibilità al glutine l’Aigo sta dedicando uno studio, chiamato Glutox, teso a individuare modalità per identificare i veri sensibili al glutine. Infatti, oggi – conclude Balzano – non esiste un esame specifico per la diagnosi di questa patologia, tanto che spesso è confusa con altre malattie. Lo studio Glutox di Aigo ha già rilevato che addirittura il 26% delle persone a cui è stata diagnosticata la sindrome del colon irritabile in realtà soffre di sensibilità al glutine”.